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venerdì 27 maggio 2011

Alla(h)rmi e pregiudizi.

"Ma che razza di cristiani siete voi ciellini?". E' senz'altro questo il momento più forte della telefonata fatta da Celentano ad Annozero; l'argomento è quello della manifesta contrarietà della coalizione di centrodestra alla costruzione di una grande moschea a Milano. La domanda viene formalmente rivolta a Lupi e a Salvini, presenti in trasmissione, ma vuole arrivare al cuore di un sistema di potere che trova la sua massima espressione nella figura del governatore Formigoni, in carica dal 1995. L'opposizione alla nascita di un grande luogo di culto che permetta ai musulmani di esercitare la loro fede in una struttura adeguata e accogliente, ha trovato motivazioni variegate. Inizialmente esponenti leghisti e berlusconiani hanno puntato sul retrivo tema della difesa della cristianità, come se potesse esistere una competizione tra professioni di culto diverse, rinforzando le loro argomentazioni con la tesi delle violenze sui cristiani nei paesi islamici: no reciprocità, no Allah. Una volta essersi visti bocciare tale visione dalla stessa CEI e dalle parole ben più ecumeniche del cardinale Tettamanzi, la strategia è diventata allora quella di puntare nuovamente sul tema della sicurezza. La Moratti si è detta preoccupata del fatto che la moschea o, peggio ancora, un centro culturale islamico, possano diventare pericolosi luoghi di aggregazione per sovversivi carbonari musulmani. Ovviamente siamo nel campo non di ipotesi fondate, ma di vaghe supposizioni, tanto populiste quanto retrograde. Associare luoghi di ritrovo e di preghiera a covi di potenziali terroristi, denota una volontà di arroccarsi con demagogia nel proprio recinto, senza cercare di capire il fascino della diversità.
Come dimenticare d'altra parte che l'attuale ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli ha fatto pascolare il suo maiale in un terreno a Lodi destinato all'edificazione di una moschea, profanandolo e rendendolo così inutilizzabile; per par condicio comunque il ministro ha profanato anche il nostro sistema elettorale, varando il "porcellum". Una passione suina senza freni. Sarà che tra simili ci si prende subito.
Che razza di cristiani siete- chiede quindi il cantante nato per caso in via Gluck- se non mostrate quella tolleranza che sta alla base dei valori cattolici? 
Ci sono cortigiani che sono sempre più realisti dei re e politici che non capiscono che non ci sarà sviluppo senza integrazione. E' irritante l'idea che nel 2011 si debba ancora discutere di libertà confessionali più o meno ostacolate. Comunione e Liberazione fa  missioni benefiche in tutto il mondo ma forse qualche suo sostenitore troppo zelante potrebbe averne confuso scopi e destinatari. 
Resta il fatto che quella terza parola nell'acronimo PdL sembra proprio inappropriata certe volte; paradossalmente quei politici che diffidano di quelle persone inginocchiate, potrebbero finire loro stessi in ginocchio lunedì sera. Per colpa di loro concittadini. Con la schiena dritta per giunta. 

lunedì 23 maggio 2011

Un'estrema moderazione.

C'era da scommetterlo. La sbandierata intenzione dell'entourage del Pdl di tenere bassi i toni nella campagna elettorale milanese è naufragata rapidamente; il livore delle settimane che hanno preceduto il voto del primo turno continua a pervadere la comunicazione politica del sindaco uscente; dopo i falsi scoop personali, le visioni apocalittiche sui prossimi flussi migratori, le minacce di un' imminente deriva stalinista, sono arrivate anche presunte azioni violente di seguaci di Pisapia ai danni di un'indifesa sostenitrice della Moratti in un mercato cittadino. Fosse vero, l'episodio sarebbe di una gravità inaudita e riporterebbe lo scontro politico su piani che il nostro paese ha faticosamente messo alle spalle; fosse (come sembra da varie testimonianze) falso, il caso sarebbe ancora più allarmante; premesso che qualsiasi reato dovrebbe essere denunciato alle autorità competenti e non messo nel calderone mediatico in termini vaghi, appare imbarazzante l'irresponsabilità di chi, dall'alto di posizioni istituzionali, diffonde simili menzogne; Berlusconi ha parlato ai giornalisti in modo dettagliato dell'aggressione, dimenticando, forse per un'idiosincrasia cronica, di fare la stessa cosa con le forze che dovrebbero occuparsi del mantenimento dell'ordine pubblico; dall'altra parte Pisapia, "l'amico dei terroristi" e "ladro di auto", ha preferito seguire canali istituzionali, discutendo dei recenti episodi direttamente col questore; nonostante si accinga a "portare la droga a Palazzo Marino" e a trasformare Milano in una "zingaropoli", ha scelto nei fatti la via della moderazione; non per strategia ma per una semplice attitudine personale a fuggire lo scontro e a privilegiare la via del dialogo coi cittadini. Ascoltando ovunque ed evitando di inseguire la Moratti in argomenti extragovernativi.
In un recente messaggio Berlusconi si è detto preoccupato delle continue "contestazioni antidemocratiche" che hanno reso complicati gli ultimi comizi del sindaco uscente; tra questi estremisti, vale la pena di ricordarlo, anche un gruppo di disabili, apparentemente milanesi ma più probabilmente mandati dalla sinistra estrema a boicottare il lavoro svolto dalla Moratti nei servizi sociali.
Presidente, sia serio: continuare a vedere complotti e strategie estremiste dietro la figura di un candidato che ha iniziato la sua scalata da un partito col 4%, che ha sempre espresso posizioni garantiste, è una tesi tragicomica; denunciare, senza portare prove, episodi di violenza, rischia di scatenare un vortice inquietante. Cerchi piuttosto di capire i motivi veri di un cambiamento d'opinione, questo sì, davvero radicale ed estremo. Magari non vincerà la tornata elettorale, ma forse non perderà ulteriormente la residua dignità. In extremis.