domenica 22 maggio 2011

Il sogno di una politica illuminata.

Ieri sera ho visto una lucciola. E non intendo un'autostoppista del sesso, tipico complemento d'arredo delle ipocrite strade cittadine; parlo dell'insetto, quello che per magia si accende nelle notti estive, con intermittenza ed egocentrismo. Ho seguito il suo volo; era tanto tempo che non ne vedevo una e mi è venuto in mente quello "scritto corsaro" di Pasolini che denunciava la scomparsa delle lucciole già negli anni '70: colpa dell'aria inquinata- diceva- oppure dell'acqua contaminata dei fiumi. Ho pensato che ci guardiamo troppo poco intorno e avevo già avuto modo di riflettere su questo punto, dopo aver visto "The tree of life", capolavoro di Terrence Malick presentato a Cannes; i contenuti del film sono più o meno piacevoli, ma le infinite sequenze di immagini naturaliste che ci vengono sbattute in faccia ci costringono, nell'assenza di dialoghi da seguire, a fare i conti col nostro rapporto con l'ambiente circostante e forse anche a sentirsi più umili verso cotanta maestosità.
Sulla scena politica recente i movimenti ecologisti europei hanno vissuto alterne fortune, ma sembrano tendenzialmente in crescita quasi ovunque; non solo la politica, ma anche molte aziende hanno lanciato programmi legati a un più cosciente sviluppo sostenibile; il dibattito riguardo ai temi ambientalisti non è stato percepito come una banale dissertazione filosofica, ma come un tema fondamentale nel contesto di quella famigerata "cosa pubblica" di cui la politica si deve fare paladina.

Bene; in Italia parlare di ecologia non ha mai riscosso troppo successo; l'estinzione dei Verdi ha ulteriormente ridotto gli spazi di discussione della politica italica su queste tematiche, nonostante la natura potesse essere uno dei maggiori veicoli per il rilancio economico del nostro paese. Di natura non si parla; forse per ignoranza, forse perchè si pensa che sia immutabile e che tanto ci sopravviverà così come l'abbiamo trovata. Male, molto male; la poca attenzione sull'ambiente riflette una mancata presa di coscienza del nostro ruolo nel mondo; i politici si sono spesso occupati di lucciole, ma di quelle che la luce non potevano che spegnerla. Una politica illuminata dovrebbe essere consapevole che abbiamo solo preso in affitto questo albergo su cui viviamo e che le generazioni successive meritano un'ospitalità adeguata, non rovinata da un passaggio di barbari. Il progresso è percorribile senza passare dallo stupro di ciò che ci ospita; anche questa è educazione civica, non solo la conoscenza della Costituzione o il dovuto rispetto delle regole democratiche.
I referendum del 12 e 13 giugno saranno un'occasione per l'opinione pubblica di far sentire la propria voce a riguardo; una volta, i genitori prendevano le lucciole, le mettevano sotto una campana di vetro e con astuzia, facevano comparire sotto il vetro un regalino allo stupefatto pargolo; da quando le lucciole si sono dileguate, sotto la campana ci siamo finiti un po' tutti e di regali ai figli,i genitori sono sempre meno in grado di farne.
Spero che quel bagliore che mi ha illuminato una sera di maggio sia un segnale che le cose stiano davvero per cambiare. 

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