Le forze politiche escluse dai ballottaggi del 29 maggio si sono quindi pronunciate: nessuna indicazione di voto ai propri elettori del primo turno. Ognuno faccia la sua corsa. Nessun apparentamento.
Ma sarà veramente così? Partiamo da una premessa: la scarsa capacità di mobilitazione popolare da parte dei leader nostrani è certificata dal lento e costante calo nell'affluenza alle urne; viene difficile pensare che un'indicazione di voto, neanche destinato al proprio segno, possa spostare sensibilmente la bilancia elettorale. Tuttavia è la storia politica del Terzo Polo e quella del Movimento5stelle a fornire ai rispettivi sostenitori indicazioni utili su chi scegliere al secondo turno.
Il Terzo Polo è espressione di diverse anime, ma l'impulso decisivo alla sua formazione l'ha dato il desiderio di chiudere l'epoca berlusconiana, dopo l'emarginazione di Casini e Fini voluta dal sempre meno loquace premier; al di là delle dichiarazioni ufficiali, dovute anche al mantenimento di una linea ostinata e contraria al bipolarismo, chi vota UDC e FLI sa che questa è un'occasione irripetibile per ribaltare la scena e mettere in ginocchio il PDL. Perchè dovrebbe quindi soccorrerlo?
Il M5S si dichiara antisistema. E lo è, senza alcun dubbio. Per quanto si possa discutere su echi populisti e approcci vagamente qualunquisti, non si può negare il generale interesse suscitato dal movimento e dalla sua "orizzontalità", tema di cui parlerò nei prossimi giorni. Il giovane Calise, nel ribadire l'assoluta volontà di non apparentarsi con alcuno dei due contendenti, ha lasciato intendere un maggiore gradimento di molti grillini per Pisapia; è logico che una forza politica nata per combattere i poteri forti, si trovi necessariamente a osteggiare l'elitarismo gelatinoso della gestione uscente e a simpatizzare maggiormente per un candidato appoggiato da giovani e centri sociali, lontano dagli apparati del PD e più attento all'ambiente.
Se Pisapia,De Magistris e Zedda sapranno intercettare questi consensi latenti, è molto probabile che la prossima visita di Berlusconi al Quirinale sia per una mesta e inevitabile uscita di scena.
Commento solo l'ultima frase, poichè da Basilea non ho sufficienti informazioni sul resto. Ho la sensazione che davvero quest'epoca triste stia finendo, spero comunque che gli oppositori dell'attuale Governo non traccheggino ed agiscano affinchè ciò avvenga nel più breve tempo possibile.
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